Anfiteatro romano
L’edificio fu costruito probabilmente nel II secolo d.C. fuori dall’antica cinta muraria, nelle vicinanze del torrente Tessino. Oggi non restano che poche tracce delle antiche strutture che nel corso dei secoli vennero modificate e devastate. Già nel VI secolo i goti di Totila trasformarono l’anfiteatro in un presidio fortificato, poi nel XIII secolo le arcate dell’ambulacro furono adibite a botteghe di commercianti, mentre sopra la cavea e l’arena cominciavano a sorgere la chiesa di San Gregorio Minore ed il Monastero del Palazzo. Alla fine del ‘300 l’intero edificio venne praticamente smantellato ed usato come cava di pietre per la costruzione della Rocca Albornoziana. L’anfiteatro venne indicato dagli agiografi medievali come luogo di martirio ed uccisione di santi e martiri spoletini.
Per informazioni:
Anfiteatro romano
Indirizzo: via dell’Anfiteatro
Coordinate GPS: 42.738744 – 12.738051
Gestione: Comune di Spoleto
Dotazioni:
Accessibilità: per tutti
Stagionalità: tutto l’anno
Accompagnamento: no
Illuminazione: no
Biglietto: no
Apertura: su richiesta
Casa romana
Un personaggio economicamente e socialmente rilevante nella Spoleto del I sec. d.C. abitava questa casa. Forse Vespasia Polla, madre dell’imperatore Vespasiano, nativa di Norcia e proprietaria di beni nel territorio nursino-spoletino. Lo testimonierebbe un frammento di iscrizione con dedica di una tal Polla a Caligola, rinvenuto nel pozzo della casa. Si tratta, in ogni caso, di una pregevole abitazione signorile il cui schema architettonico riflette quello classico delle abitazioni patrizie romane. Sono infatti presenti l’atrio, dotato di un bacino di raccolta delle acque piovane (impluvium), il tablinum, il triclinium, il peristilium, nonché cubicula e alae. Tutti gli ambienti sono pavimentati a mosaico ed in qualche punto sono visibili tracce di affreschi.